clipping
tagliare

1. LÆazione di limitare a un valore di soglia i valori di tonalità di unÆimmagine o di un colore che superano tale valore. Nel mondo dei computer tutte le immagini vengono rappresentate con 256 diverse tonalità di grigio oppure di colore. Accade tuttavia che non tutte queste tonalità siano effettivamente riproducibili in stampa e che perciò debbano essere tagliate uniformandole tutte a un singolo valore di soglia. Ad esempio, nessuna macchina da stampa è in grado di stampare un retino inferiore al 2 o 3% perciò tutti i punti che sono inferiori al 3% (1 o 2%) vengono automaticamente portati a 3, parimenti è impossibile stampare colori al 100% perciò le zone più scure dellÆimmagine che sarebbero al 100% vengono tutte portate al 95 o allÆ80% a seconda delle modalità di stampa. Qualsiasi dettaglio presente nelle aree bianche al di sotto del 3% e nelle aree nere al di sopra del 95 o 80% viene perso (tagliato) e tutta quella zona diventa praticamente tinta unita. Questo fenomeno può accadere involontariamente anche quando si usano scanner e fotocamere digitali che non riescono a distinguere il dettaglio nelle aree molto chiare o molto scure di unÆimmagine e che perciò uniformano queste aree a un singolo valore di tonalità. 2. Nelle operazioni di rendering (generazione finale dellÆimmagine a video), la rimozioni di quelle parti dellÆimmagine che eccedono lÆarea visibile sullo schermo. In pratica si tagliano le porzioni eccedenti degli oggetti che si trovano ai bordi dellÆimmagine così da non doverle generare inutilmente. Il bordo può essere rappresentato dai contorni fisici dello schermo oppure da una finestra entro cui lÆimmagine deve essere rappresentata.

Glossario dei termini dell'informatica a cura di Roberto Mazzoni
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